
Quando si effettua una incisione chirurgica per taglio cesareo, entra dell’aria all’interno della cavità. Questo processo inaridisce le membrane sierose, favorendo le fissazioni. Le fissazioni sono quindi conseguenza di processi di guarigione e comportano la distruzione locale delle fibre tessutali normali e la sostituzione con tessuti granulari poco elastici. L’organo vicino al punto di fissazione si muove attorno a questo e cambia il suo normale movimento e vitalità. Una cicatrice crea uno stato permanente di irritazione; la circolazione sanguigna e linfatica diminuisce provocando stasi. Il termine fissazione vi fa già immaginare come si modificherà la normale attività di quelle strutture: le fissazioni creano una ridotta mobilità viscerale che si presenta nel corpo con una serie di problemi.
Sia che la cicatrice da parto sia un taglio cesareo, sia che si tratti di una episiotomia (taglio del perineo) o lacerazione spontanea, tutte e tre avvengono nella zona fulcro del nostro corpo e cioè nel bacino.
In base al tipo di cicatrice potremmo avere, aderenze, incontinenza, stitichezza, gonfiore addominale, problemi digestivi, dolore alle anche, pensatezza pelvica, cistiti ricorrenti, dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali), ipertono o ipotono perineale, ecc.
Si può valutare, attraverso una consulenza ostetrica, lo stato della cicatrice, e lo si può trattare con una tecnica di medicina cinese basata sull’utilizzo della moxibustione.